T.E.L.

Date: gennaio 2012
Skills: Music


L’anima etno/folk del disco é la diretta conseguenza della scelta compositiva di partire quasi unicamente da sonorità preesistenti, senza ricorrere a nuove registrazioni. Assieme a Luigi De Angelis, ho iniziato una vera e propria ricerca musicale nelle aree del Nord Africa e Medio Oriente attraversate in qualche modo dalle vicende e dalla figura di Tomas Edward Lawrance, meglio noto come Lawrance d’Arabia. Nell’arco di alcuni mesi, dopo consulenze e viaggi mirati, sono riuscito a mettere insieme un buon archivio di vecchie registrazioni (a volte ridigitalizzate ma nella maggioranza dei casi su vinile o nastro). Il materiale che ho scelto risale soprattutto agli anni ’50 e ’60. Sono registrazioni guidate da un approccio più antropologico che musicale e quindi molto interessanti ai fini della mia ricerca perché riproponevano da un lontano passato riti e cerimonie all’interno dei villaggi e delle tribù. Materiale molto “sporco” e fortemente connotato ma perfetto per quello che avevo in mente. Mi sono lasciato guidare dalle strutture musicali proprie di quell’area che affaccia sul Mediterraneo, semplici da un punto di vista compositivo e proprio per questo potenti e ipnotiche. In particolare mi interessava il ritmo incalzante e il ripetersi ostinato di canti e litanie.

Inoltre, mi affascinava molto l’idea di mettere le mani (e le orecchie) su vere e proprie “testimonianze storiche” pensando che molte di quelle tribù, ancor più se nomadi, sono state annientate e il mondo stesso in cui vivevano irreversibilmente trasformato e danneggiato. Considerando anche che la musica popolare non ha per definizione un’abitudine alla annotazione e fa dell’oralità il suo principale strumento divulgativo e autoconservativo, mi è sembrato importante che le registrazioni su cui stavo lavorando fossero (forse) le uniche testimonianze sonore di un mondo ormai estinto. Ero davanti a suoni che si caricavano anche di un portato umano emozionante.

L’aspetto elettronico di questo lavoro é nato poi dalla mia necessità di rompere le strutture originali e sostituire a quelle ritmiche suonate un incedere ancor più ossessivo e sequenziale.
E’ stato perciò anche un lavoro di manipolazione elettronica, ma con il fine di nascondere il suono elettronico piuttosto che mostrarlo. Ho voluto creare una ragnatela elettronica che avvolgesse il tutto, una struttura/gabbia in cui far affacciare gli echi di quel mondo lontano.
Durante la produzione dello spettacolo TEL mi rendevo conto che le mie scelte compositive rispondevano bene alle esigenze della messa in scena di questo lavoro che aveva poche parole e molte azioni fisiche e in cui serviva una vera colonna sonora a guidare e scandire i movimenti degli attori.
Fin dall’inizio mi sono concentrato su pochi brani di lunga durata in relazione a temi salienti della vicenda di Lawrence. Le quattro tracce presenti nel vinile sono state composte avendo come unica linea guida il loro stesso titolo: Rivolta, Dubbio, Utopia e Attesa. Parole che rimandavano a “aree tematiche” precise e in grado di suscitare sentimenti ben connotati.
Questo é stato il percorso che ha dato vita a T.E.L., una intensa ricerca nel passato con un approccio elettronico e moderno in termini compositivi.


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LP prodotto da Fanny & Alexander e Offset Records
dall’omonimo spettacolo di Fanny & Alexander e Tempo Reale
produzione Napoli Teatro Festival Italia
ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani
con Marco Cavalcoli e Chiara Lagani
foto Enrico Fedrigoli